La pulizia dei capelli
Sugli shampoo se ne sentono di tutti i colori. Di solito la contesa riguarda la frequenza del lavaggio: c’è chi se li lava tutti i giorni, chi una volta alla settimana, chi addirittura una volta al mese. E anche la scelta del prodotto da utilizzare è fonte di controversie. Innanzitutto, bisogna dire che non esiste una regola fissa che stabilisca il numero dei giorni che devono intercorrere tra un lavaggio e l’altro. I capelli vanno lavati seguendo il buon senso, quando cominciano a sporcarsi, quando tendono a diventare opachi, untuosi, pesanti, quando ci si sente a disagio, significa che è arrivato il momento di uno shampoo.
Una cosa è certa: oggi possiamo affermare senza ombra di dubbio che le vecchie teorie secondo cui i capelli vanno lavati il meno possibile per non correre il rischio di accelerarne la caduta, non reggono più. Numerosi studi, anzi, provano che è vero proprio il contrario. Una recente ricerca condotta negli Stati Uniti ha dimostrato che la caduta dei capelli aumenta diminuendo la frequenza dei lavaggi; lo stesso studio ha accertato che lavando spesso i capelli non si verifica assolutamente quel fenomeno di rimbalzo (detto effetto “rebound”) per cui a ogni lavaggio aumenterebbe la secrezione di sebo. Ciò si verifica solo quando si utilizza con troppa frequenza uno shampoo eccessivamente forte e sgrassante. Con questi prodotti (sconsigliati pure dai dermatologi) c’è anche il rischio di incrinare l’equilibrio del cuoio capelluto fino a sconvolgere i cicli vitali dei bulbi in modo a volte irrimediabile.